1944: stragi naziste e fasciste sull'Appennino tosco-romagnolo

Al centro delle riflessioni storiche e delle analisi dei ricordi collettivi ed individuali presenti nel libro vi sono gli eventi tragici che nella primavera-estate 1944 hanno interessato la dorsale appenninica settentrionale-orientale compresa tra le province di Forlì, Pesaro (oggi Rimini) e Arezzo, con particolare attenzione alle stragi compiute da nazi-fascisti nei piccoli centri di Tavolicci e del Carnaio e di Fragheto.

A Fragheto il 7 aprile 1944, venerdì santo, vennero trucidate 30 persone, in maggioranza donne, vecchi e bambini (7 di età inferiore ai dieci anni) su 75 residenti. La strage di Tavolicci fu invece compiuta il 22 luglio (64 le vittime, di cui 20 uomini, 25 donne e 19 bambini di età inferiore ai 10 anni) e quella al Passo del Carnaio il 25 luglio (26 ostaggi rastrellati in diverse località della zona di S. Piero alla fine di una lunga giornata di rappresaglia contro la popolazione locale, durante la quale vengono devastati poderi e compiute singole uccisioni).

Ogni eccidio ha una sua dinamica propria; tutti gli eccidi però si inseriscono in un più ampio capitolo di storia di stragi e violenze che hanno caratterizzato l'intera fascia appenninica settentrionale lungo la Linea Gotica, o "Verde", dal Tirreno all'Adriatico, dalla Toscana alla Romagna alle Marche tra la primavera e l'autunno del '44.

Istituto di Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Forlì-Cesena (a cura di), 1944: stragi naziste e fasciste sull'Appennino tosco-romagnolo, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2003